Costa d'Ovada - Ambiente, Geologia, Flora e Fauna locali


L'AMBIENTE NATURALE

Risalendo la strada che da Costa d'Ovada va verso la Liguria ci immergiamo in un paesaggio pittoresco e "selvaggio" con una estesa superficie boschiva . Siamo a cavallo tra le valli Orba e Stura . Il nostro sguardo può spaziare, nelle giornate limpide, tra le vette dell' ed i nostri monti dell'Arco AlpinoAppennino ligure-piemontese, tra le Langhe, le colline del Monferrato e la Pianura Padana ; si riconoscono verso Est dopo le inconfondibili sagome dei nostri monti Colma (856 m.) e Tobbio (1094 m.)  anche i monti della Val Borbera e dell'Appennino piacentino .Bellissimi sono i tramonti con il cielo che presenta tonalità  di colori dal blu cupo, all'azzurro e al  bianco e poi dal giallo, all' arancione e al rosso, con la sagoma del Monviso in mezzo . La zona presenta ricchezza di sorgenti dal Bric della Cocalupa (555 m.) e dal monte .Le Ciazze (739 m..) per t.utto l'anno, partono  una fitta  rete  di piccoli corsi d'acqua che formano i rii Granozza e Requagliolo verso l'Orba ed i rii Volpina e Pian del Merlo verso lo Stura . Ricca di valori culturali e umani e' poi la passata civiltà  agricolo-montana, basata sulla coltura del castagneto e sull'allevamento del bestiame che ripresenta ancora i caratteristici cascinali con i pascoli e gli "aberghi", costruzioni dove si facevano seccare le castagne per conservarle a lungo. .L'Abergo dei Poveri, situato sotto le Ciazze, era anche posto tappa per far riposare gli animali da soma lungo l'antica mulattiera che partiva dalla località  Cerreto  e Arboreto di Molare, saliva alla Varanzana per raggiungere la località  Termo e scendere a Rossiglione .
Sotto il monte Le Ciazze (detto dai Costesi il "Garaglione"), tra le cascine Termo e Veirera, in località  "Praxelli" ( chiamata cosi' dai Rossiglionesi ) si trova un sito archeologico, oggi mascherato da frane e dalla vegetazione, i cui scavi del 1910 hanno portato un notevole contributo alla conoscenza dell'Età  del Ferro in Liguria (1000 avanti Cristo) . Furono trovati abbondanti frammenti di ceramiche, selci ed oggetti vari degli antichi Liguri come cita B. Brea in " Di una stazione all'aperto dell'Età  del Ferro   "  anno 1947 ( la strada del Termo da Costa e' stata costruita negli anni '60) .


 LINEAMENTI GEOLOGICI
La collina di Costa,cosi'  come quelle dell'ovadese, e' una testimonianza di un antico mare che milioni di anni fa si estendeva su una superficie oggi occupata dalla Pianura Padana. I depositi di questo braccio di mare vengono indicati come "rocce sedimentarie dal Bacino Terziario ligure piemontese"  . L'avventura geologica incominciò circa 35 milioni di anni fa (Oligocene, era Terziaria) quando l'impetuoso Mare Padano  batteva le coste dalle terre emerse  del Sistema Alpino . ( Per la Geologia i nostri monti fanno parte delle Alpi Liguri, il confine tra Appennini ed Alpi e' la linea Genova Sestri Ponente - Voltaggio ) .
Orbene le rocce alpine in quei tempi subivano l'azione disgregatrice di piogge torrentizie caratteristiche dell'Oligocene e anche l'azione demolitrice dei movimenti di sollevamento della catena Alpina dovuti all'enorme  spinta tra i continenti Africa ed Europa .  I detriti rocciosi furono trascinati   dalle fiumane e raggiunsero il mare Padano dove venivano ghermiti dalle onde e sbattuti contro la costa  smantellandosi ulteriormente e accumulandosi sui fondali del mare che avanzava . Si generò  cosi' il conglomerato  della Formazione di Molare ( il nome sta ad indicare la località  dove questa formazione ha gli affioramenti migliori  e/o  dove e'¨ stata studiata per prima ) .
Sono  sedimenti grossolani e compatti con ciottoli (Clasti) arrotondati e di varia dimensione e origine  cementati da matrice sabbiosa arenacea;  questi clasti sono formati da frammenti di rocce alpine cioè da Ofioliti Liguri e calcescisti . A Costa troviamo questi conglomerati lungo la strada del Termo  sopra le località Cascinetta e Carlina sino alla cascina Moglia;  la Formazione di Molare  costituisce la bancata del Bric della Cocalupa .
 Poi il mare depositò'  materiali sempre più fini  quando si stabilizzò e anche quando poi indietreggiò (Regressione Marina ) spinto dalle ultime fasi del  sollevamento alpino e dall'accumularsi dei materiali detritici che sempre più abbondantemente venivano trascinati giù dai fiumi nel tempo di qualche milione di anni . Queste rocce sedimentarie fini costituiscono la formazione di Rigoroso  caratterizzato  da marne grigiastre sabbiose  di mare profondo . Le marne  sono formate da calcare (carbonato di calcio) e da argille (Silicati Idrati di vari metalli) . Affiorano ben evidenti  su tutta la collina del paese, dalla  zona prima della chiesetta di San Rocco  fino alla zona di località Caiella  e Requaglia .  Salendo verso i monti, trà le località Moglia e Ca Nova, troviamo, verso la Granozza,  le cosiddette "Terre Verdi" , affioramenti di altri tipi di rocce  classificabili come Micascisti e Cloritoscisti  che si interpretano come  la Metamorfosi di  antichissimi sedimenti marini, che costituivano la  Crosta dell'Oceano Ligure-Piemontese .(quello dalla cui dorsale vulcanica è iniziata la tormentata avventura dell'Orogenesi Alpina 180 milioni di anni fà, nel periodo Giurassico, , era Secondaria) .  Presso il cimitero di Costa prima della cappella di San Gottardo, affiorano dei microconglomerati di ghiaia e sabbia oligocenici con presenza di alcuni macigni di Metagabbri scoperti dal ruscellamento delle acque del rio Stivette . Formazioni alterate e disfatte di Calcescisti  si trovano poi nel versante Est della collina che và dal cimitero, su dalle Stivette alla chiesetta di Santa Lucia (  basso versante Est del Bricco della Cacalupa) sino alla località Soriassa presentando affinità con il vicino monte Colma al di là dello Stura .


VEGETAZIONE E FAUNA
La vegetazione CLIMAX della nostra zona , ovvero quella in equilibrio con l'ambiente e che si autogestisce nel tempo conservandosi presenta un quadro ancora evidente nonostante gli interventi umani .
 Nella parte alta, versante Est-Sud del  monte Le Ciazze,  su terreni aridi con substrato  con rocce Serpentiniti, quindi povero di humus c'è la vegetazione pioniera costituita da consociazioni di Pino Silvestre, qualche Sorbo montano, erica e ginepro .  
Dove il terreno a causa del suo substrato di  Calcesciti fu migliorato dagli arbusti "costruttori"  il CLIMAX è la Faggeta.  Qualche faggio è ancora presente nel versante Nord-Est  del Bric del Termo e del Bric del Lovè .
 I veri boschi CLIMAX del nostro territorio  sono costituiti dalla consociazione Rovere (Quercus petraca),  Roverella (Quercus pubescens) e Orniello ( Fraxinus ornus) ;  notiamo questo querceto in località Cascinette e Marialda; ma è ancora molto diffuso tra le cascine Veirera e Bezzica  ( o "Bassia")  e anche sotto la casa Carbonata . Teniamo sempre presente che il Castagno nostra abbondante e caratteristica  essenza vegetale è arrivato nel Medio Evo,  introdotto dall'Asia Minore e dalla Grecia per essere coltivato  e utilizzato per vari scopi.  Tutto era utile di questa pianta !  Dalle castagne per l'alimentazione degli animali e dei nostri avi, all'utilizzo del legno . Oggi si parla di Civiltà del Castagno .
Nei primi anni del 1900  subentrarono gravi malattie che colpirono gravemente il Castagneto e si pensò di rimboschire , intorno al 1930, con l'introduzione del Pinastro o Pino Marittimo e anche con il Pino Nero  ( solo nella zona delle "Terre Verdi " tra la cascina  Buemorto o Buonmorto e la località Faiello . Il Pinastro si dissemina facilmente  e si è diffuso enormemente tanto  che oggi è la specie più abbondante .del nostro territorio ma soffre le gelate ed è attaccato facilmente da marciumi corticali  e da vari insetti parassiti . Quasi sempre presenta solo il ciuffo apicale  sano e vigoroso  mentre le parti medie e basse  sono seccate e morte .  Tra le piante erbacee sono  presenti molte specie  di Orchidee selvatiche, lo stupendo Giglio di San Giovanni, la Campanula media, il Campanellino ed il Bucaneve . La Fauna risente  della difficile  e bizzarra gestione dell'Attività Venatoria . I Cinghiali  vanno e vengono a seconda delle battute di caccia . I Caprioli sono molto presenti dove li si  attira pasturandoli  o presso le cascine dove trovano cibo facilmente  nei coltivi e/o dove  capiscono che non corrono pericolo per la loro incolumità . Nei boschi di castagno, nei tratti umidi  è presente il Rospo comune;  sempre nei castagneti di notte  o quando è piovuto  è abbondante la Salamandra pezzata . La Vipera sta  diventando sempre più rara anche per la presenza  dei suoi predatori come il Gheppio  ( "a chervella" )  elegante falchetto che è facile avvistare  in volo in estate . Di notte si sente  il verso dei rapaci notturni  tra cui il Gufo comune .

 Renzo Incaminato
  




Il monte Colma ( a sinistra ) visto dalla strada del Termo in prossimità della "Battura" sovrastente Rossiglione (GE)

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